La sardegna e la guerra del latte

Fiumi di latte versati sulle strade della Sardegna, cosa significano? I pastori della Sardegna fanno una protesta per richiedere un prezzo giusto del latte ovino e caprino. Il latte, materia prima, che producono i pastori viene pagata pochissimo (meno di 60 centesimi) dalle imprese di lavorazione industriale. Per questo motivo i pastori protestano  versando il latte prodotto sull’asfalto sulle strade di grande comunicazione e sulle piazze, promettendo  di continuare a oltranza. È la nominata guerra del latte. Migliaia di litri di latte sono stati gettati per le strade e i vigili del fuoco hanno lavorato fortemente per pulire l’asfalto per renderlo percorribile.

Guerra del latte

Questa protesta é una lotta forte che va avanti da anni, per il prezzo basso pagato dagli industriali ai produttori per un litro di latte di capra e pecora. Secondo i pastori, questa cifra è insostenibile e non riesce a coprire le spese per chi vive di pastorizia.  Questo potrebbe spingere alla chiusura le dodici mila aziende del settore in Sardegna. In questa isola si trovano quatro milioni di ovini, quasi la metà dell’intero patrimonio nazionale italiano. La metà del latte ovino prodotto  viene dalla Sardegna (cooperative dei pastori e industrie famigliari),  che producono la maggior parte del pecorino  esportato all’estero.

“Lotta” forte da anni per il prezzo del latte sardo

All’inizio di febbraio del 2019, tante manifestazioni e tanti fiumi di latte versati sulle strade della Sardegna con blocchi stradali, che hanno imbiancato di latte piazze e vie di comunicazione, impedendo con assalti a diverse cisterne il trasporto del latte. ( A questa iniziativa si sono sentiti coinvolti anche i calciatori della squadra di calcio di serie A del Cagliari). I pastori  per avere solidarietà  hanno regalato  torte con ricotta e formaggio e organizzato laboratori didattici sulla lavorazione del formaggio  per allievi delle scuole. C’erano migliaia di persone riunite in Piazza d’Italia a Sassari per portare la loro solidarietà alla lotta dei pastori.  L’assessorato dell’Agricoltura della Regione Sardegna propone un prezzo fra  80 e  85 centesimi per litro , chiedendo un aiuto al governo di un fondo di  25 milioni di euro per ovi caprino e  pensando di portare il prezzo a 72 centesimi e arrivare a 1 euro o 1,20 alla fine stagione. Il Ministro dell’Agricoltura  Gian Marco Centinaio e il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru ricordano che un chilo di pecorino si produce con sei litri di latte.

Fiumi di latte versati sulle strade della Sardegna

L’ente Confagricoltura ha notato la difficile situazione. In Sardegna si concentrano il 25% degli allevamenti e oltre la metà dei capi. Secondo questo organismo, la situazionete critica si ripete da anni. La Sardegna è la regione italiana con capi ovini da latte (oltre 3 milioni di capi)  che rappresentano il 44% del totale. Per l’anno 2016, si quantificano 2.908.749  litri di latte dall’industria lattiero-casearia, che sono anche i formaggi DOP, marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta).  Questi vengono delle fasi di produzione, trasformazione e stagionatura collegati un’area geografica delimitata di pecore in Italia.  Un Pecorino romano, mostra 356.324 quintali e registra la produzione con l’85,45%, seguita dal Pecorino toscano con 36.500 quintali (8,7%), il Pecorino sardo con 16.000 quintali (3,84%) e Fiore Sardo con 7.595 quintali (1,82%).

Formaggi DOP

Spiega il dottore Corrado Fenu del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (CONAF):  Che ai pastori è stato chiesto di essere esperti di materie fiscali e di bilanci aziendali, di essere capaci di stringere contratti con grandi aziende, di conoscere le strategie di marketing e i mercati internazionali.  Per cambiare questa situazione è necessario un maggiore contributo di professionisti qualificati che si mettano accanto agli allevatori. Il latte dei sardi  secondo i sindacati di categoria viene pagato poco.

Il latte dei sardi viene pagato poco

Per l’elezioni nella Sardegna (febbraio 2019), i candidati presentati sono stati: Mauro Pili con Sardi Liberi e Vindice Lecis per Sinistra sarda, per il Movimento 5 Stelle si candida Francesco Desogus;  Christian Solinas per il centrodestra; l’ex sindaco di Cagliari Massimo Zedda per il centrosinistra; Paolo Maninchedda con il Partito dei sardi; Andrea Murgia di Autodeterminatzione.  Christian Solinas  ha vinto elezioni regionali sarde. Il candidato di centrodestra ha battuto a Massimo Zedda (candidato di centrosinistra). Vediamo come pensa di risolvere  con la sua politica il problema dei pastori.

L’elezioni nella Sardegna (2019)

C’è il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014/2020 della Regione Sardegna come principale strumento di finanziamento materia agro-pastorale. Il Programma presenta basamenti generali, e stabilisce risorse finanziarie pari a 1.308.406.250 euro per i sette anni di programmazione.  L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) stima che per l’anno 2035 si richiederanno 235 milioni di tonnellate in più di latte. Circa di otto milioni di tonnellate in più di prodotto, equivalegono a 2,5 volte della prodizione  attuale della Sardegna.

Christian Solinas per risolvere la  problematica del latte, destinerà investimenti in viabilità ed elettrificazione rurale, stabilire rotte maritime e frequenze varie per garantire a chi trasporta le merci, agli operatori turistici  ottimi servizi possibili. Si studiano altri modelli esistenti di connessione europei con le isole, per esempio quello di Corsica e Baleari . È arrivato il momento di fare rispettare i diritti dei produttori sardi.  Riuscirà a mantenere le promesse fatte il nuovo governatore della Sardegna?

Problematica del latte: far rispettare i diritti dei produttori

By xuencar

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